PNEI. Il nuovo sistema olistico della medicina. Scopri il metodo!

da | 12 Ott, 2021 | Medicina Complementare

La PNEI è una scienza che studia le connessioni  tra emozioni, psiche e sistema nervoso, endocrino e immunitario.

Questo significa che gli stati d’animo, le emozioni ed i pensieri influenzano lo stato di salute…infatti la connessione esistente tra la psiche ed il soma è ormai ben documentata nel mondo scientifico.

Si può parlare di malattie psico-somatiche ma anche di malattie somato-psichiche: in realtà infatti esiste una connessione fluida e continua tra il mondo fisico e quello psichico, entrambi si influenzano  e dialogano costantemente, attraverso segnali molecolari fatti di neurotrasmettitori, citochine, ormoni, ma anche e, sopratutto, biofotoni.

A differenza delle tecniche mediche di altre zone del mondo come l’ayurveda o la medicina tradizionale cinese, che sono hanno sempre avuto un approccio olistico fondato sulla connessione tra corpo e mente, la medicina occidentale ha iniziato ad indagare tale relazione a partire dagli anni ’30, in seguito agli studi di H. Selye sullo stress.

Con la pnei si può dire quindi che anche in occidente “l’uomo è uno, indivisibile e che il corpo è un luogo dove il pensiero è diffuso e permea il tutto”.

La scienza moderna occidentale si è per anni basata sulle teorie del riduzionismo, dove ogni soggetto è biologicamente passivo ed un’entità separata che funziona secondo le leggi della biochimica classica; viceversa oggi la medicina si sta sempre più aprendo all’olismo scientifico: il soggetto, in questa prospettiva, partecipa alla realtà, influenzandola e fa parte del tutto.

Le recenti scoperte di fisica quantistica, con gli studi dei prof. Del Giudice, Pagliaro e molti altri illustri medici e fisici, ci insegnano che i segnali elettromagnetici rappresentano il 90% o più della comunicazione cellulare e che solo un 10% o meno dipende da segnali biochimici, che agiscono con una velocità di gran lunga inferiore.


PNEI: il ruolo dello stress cronico

lo stress cronico causa aumento prolungato nel sangue diormoni come cortisolo, adrenalina, noradrenalina, ormone antidiuretico e prolattina.

Nel tempo, esso concorre allo sviluppo di infiammazione sistemica di basso grado, che è uno dei fattori di mantenimento delle patologie cronico-degenerative, insieme ai vissuti emotivi e psichici della persona.

In effetti possiamo ben dire che i vissuti emotivi e psichici della persona sono il fattore più importante che genera continue recidive.


Recidive ed infiammazione cronica

Per recidive si intende il ripresentarsi frequente degli stessi sintomi e problemi di salute.

A livello anatomico, esse sono caratterizzate da un continuo lavorio e rimaneggiamento dei tessuti cellulari. Questo provoca il riaccendersi di sintomi fisici che via via diventano più forti nel tempo e cronicizzano come un circolo vizioso.

I tessuti degenerano e fibrotizzano e l’infiammazione cronica è il substrato principale di questi fenomeni.

Viene da se che una condizione di stress cronico non farà che alimentare ed aggravare questa condizione. La persona potrà sperimentare infezioni recidivanti, stanchezza, cancro, allergie, malattie autoimmuni. La diversa sintomatologia dipende dai suoi vissuti emotivi e dal suo “terreno costituzionale”.


Quali metodi diagnostici e quali terapie utilizza la PNEI? in pratica che cosa fa il terapeuta che si occupa di PNEI per risolvere il problema che gli ha sottoposto il paziente?


La PNEI è una branca della medicina a tutti gli effetti e, come tale, si avvale di tutti gli strumenti della diagnostica esistenti in medicina accademica: la diagnosi “allopatica” è sempre il punto di partenza di ogni terapia medica.

Ci sono poi degli esami specialistici che permettono di comprendere l’assetto endocrino ed immunitario della persona che, però, vanno affiancati da un’approfondito esame clinico. Come abbiamo visto, infatti, la biochimica rappresenta meno del 10% del funzionamento del nostro organismo e molto spesso gli esami del sangue classici possono essere completamente silenti.


L’analisi della persona in chiave costituzionale biotipologica

Io affianco la semeiotica classica con l’analisi della persona in chiave costituzionale, secondo la Medicina Ippocratica/Omeopatica e secondo il Costituzionalismo di Nicolas Pende (grande medico endocrinologo dei primi del novecento), incrociati con le più recenti indagini in campo PNEI sul biotipo umano.

Le Costituzioni in chiave Ayurvedica sono molto sovrapponibili alla lettura del gande Costituzionalisimo Ippocratico.


Sensibilità ed empatia del terapeuta

Credo che ogni terapeuta debba esser dotato prima di tutto di una grande sensibilità e della capacità di ascolto empatico della persona.

E’ importante saper decifrare ogni sua parola, il modo in cui si descrive, in cui descrive i suoi sintomi; infatti l’uomo va visto nella sua interezza fatta di psiche, soma ed emozioni.


Terapie con il metodo PNEI


Le terapie in chiave PNEI possono essere diverse a seconda delle competenze del terapeuta.

PNEI è in fondo il “paradigma” di lettura della persona e delle patologie, per cui la capacità di curare in ottica PNEI consiste nella capacità di rimettere in equilibrio il dialogo tra tutti i sistemi, psichico, neurologico, endocrino, immunitario.

quello che accomuna tutte le terapie in chiave PNEI è la necessità di spegnere i sistemi dello stress iperattivi, poiché è da questa iperattivazione che nasce l’infiammazione cronica, madre delle patologie cronico-degenerative.


Il ruolo della “low dose medicine” o PRM

E’ molto importante l’utilizzo della “medicina dei bassi dosaggi” o “low-dose medicine”: essa ribilancia il dialogo PNEI tramite l’utilizzo di neurotrasmettitori, citochine e ormoni in dosaggio “fisiologico” ossia quello in cui tali sostanze circolano nel sangue.

Il messaggio di regolazione nasce dai bassi dosaggi, proprio come la fisica quantistica con le sue ricerche pionieristiche sta portando alla luce con tanto di studi scientifici.

La PRM ha dimostrato come i dosaggi ponderali, soprattutto se utilizzati per lunghi periodi, conducano ad un blocco della funzione dei recettori cellulari. Viceversa, i bassi dosaggi sono quelli che, grazie ad un’informazione prevalentemente biocibernetica, possono favorire il ripristino della funzione delle cellule e quindi la guarigione.


Cosa si può curare con il sistema PNEI?

La maggiorparte delle patologie cronico-degenerative possono trarre beneficio da una cura pnei, dall’obesità, al diabete, alle malattie endocrinologiche, ginecologiche, immunitarie.


Qual è il rapporto tra alimentazione e stato di salute?

La nutrizione è uno dei pilastri del benessere. Gli altri sono:

  • le terapie di supporto
  • il potenziamento psichico
  • l’attività fisica
  • l’ambiente in cui si vive.


PNEI e alimentazione

Il cibo può nutrire a tutti i livelli: fisico, psichico, emozionale.

Esso può influenzare in senso positivo o negativo la nostra salute e questo dipende chiaramente prima di tutto dalla benzina che utilizziamo.

Alimenti densi di nutrienti, ricchi di vitamine, sali minerali, proteine di buona qualità, grassi buoni e fibre aiutano la quotidiana pulizia delle nostre cellule. Inoltre aiutano il loro lavoro metabolico ed enzimatico.

E’ importante non solo mangiare alimenti sani ma anche nutrirsi con consapevolezza. E’ ben noto come gli stati d’animo durante il pasto possono influenzare la capacità del cibo di farci bene o male. Per cui anche un buon dolce, consumato con gioia e consapevolezza, potrà rappresentare un nutrimento per il corpo e per lo spirito.

L’atteggiamento mentale con cui ci avviciniamo al cibo è quindi vitale. Anche le pratiche di consapevolezza (ad esempio la mindfulness e la meditazione) ci insegnano a vivere il pasto come un momento di speciale presenza a noi stessi.


Sistema PNEI ed Epigenetica

La PNEI riconosce un ruolo importantissimo non solo ai nostri pensieri ed al nostro vissuto interiore nella genesi di una patologia, ma anche all’ambiente esterno ed allo stile di vita: oggi l’epigenetica, quello che sta”sopra la genetica”, è al centro del mirino di tutti gli scienziati.


Come funzione l’epigenetica

L’ambiente influenza l’attività dei nostri geni e la loro espressione. Possiamo accendere o spegnere i nostri geni a seconda dei nostri pensieri, del cibo che mangiamo, dell’aria che respiriamo, delle tossine ambientali con cui veniamo a contatto.


Epigenetica e Bruce Lipton: nella direzione in cui vanno le nostre credenze va il nostro stato di salute. La pnei può fornire una spiegazione alla “biologia delle credenze”?

noi siamo i nostri sistemi di credenze e creiamo la nostra realtà con i nostri sistemi di credenze.

Essi agiscono con meccanismi epigenetici nella manifestazione della nostra salute, attraverso la regolazione del network psico neuro endocrino immunitario.

Dobbiamo imparare a modificare le nostre “credenze” in senso favorevole al nostro benessere, imparare a mettere noi stessi e l’amore per noi stessi sempre al centro. E questo è un argomento che affronto molto spesso con i miei pazienti.


Gli interferenti endocrini (EDC)

Grande attenzione è puntata sul ruolo ambientale, quindi epigenetico, di sostanze chiamate “interferenti endocrini” (EDC – Endocrine Disrupting Compounds), sostanze tossiche ambientali che possono ritrovarsi nella maggiorparte dei prodotti di largo consumo:

  • alimenti
  • smalti
  • vernici
  • prodotti cosmetici
  • plastiche

Queste sostanze possono interferire con i nostri ormoni e quindi con l”intero asse PNEI.

Conoscerli e riuscire ad evitarli attraverso uno stile di vita più salubre e affiancando terapie di depurazione, è oggi fondamentale per mantenere l’equilibrio del network PNEI.


Respiro, consapevolezza e soglia del dolore dal punto di vista PNEI

Le pratiche di meditazione e rilassamento profondo agiscono sul riequilibrio nervoso: si parla di aumento della “coerenza cerebrale”, ossia uno stato caratterizzato da una grande sincronizzazione dei due emisferi cerebrali, dello yin e dello yang, del sistema nervoso simpatico e parasimpatico.


L’aumento del tono simpatico

Il disequilibrio degli assi pnei è spesso caratterizzato da un aumento della branca di sistema nervoso autonomo chiamata tono simpatico. Esso è caratterizzato da sintomi come:

  • tachicardia
  • ansia
  • nervosismo
  • ridotta soglia del dolore


Gestione dello stress

Le tecniche di gestione dello stress, ad esempio le pratiche meditative, possono modificare la soglia del dolore, grazie al rilascio di sostanze antidolorifiche da parte del cervello, chiamate endorfine.

Il dott. Federico Nitamo Montecucco, medico neurologo, ha studiato ed analizzato gli effetti della meditazione sia sugli yogi che su soggetti normali dopo brevi pratiche di meditazione. E ha visto sostanziali modifiche di molti altri neurotrasmettitori ed ormoni che sono correlati alla riduzione dello stress e all’aumento della coerenza cerebrale.


La meditazione come via per ristabilire equilibrio

La meditazione può aiutare a ritrovare centratura, ad ascoltare il tuo corpo ed i segnali che ti invia.

Le pratiche meditative migliorano la concentrazione e la memoria perchè abbassano i livelli di stress; uno dei bersagli dello stress cronico è infatti l’ippocampo, importante sede della memoria.

Hai mai fatto caso che quando sei stanco e stressato non ti ricordi più le cose??

Per quanto riguarda l’energia che, come dicevamo, governa un buon 90% del funzionamento delle nostre cellule, sia la meditazione, come lo yoga ed altre tecniche olistiche di lavoro sul corpo, possono condurci ad un maggiore livello energetico.

Quando il livello di energia organica è basso ci sentiamo stanchi, senza forze, il nostro sistema immunitario è debole e non può svolgere il suo lavoro.  

Anche i nostri pensieri possono incrementare o abbassare il livello energetico: quello che ci diciamo, come ce lo diciamo, in pratica “come te la canti” può influire moltissimo anche nel percorso di guarigione.


Il ruolo della paura nel sistema PNEI

la paura è un’emozione che potremmo definire contraria all’amore.

Si prova paura nella misura in cui non si riesce a lasciarsi andare all’amore, in tutte le sue forme. Dalla paura nasce il blocco dell’azione e dall’azione bloccata nasce lo stress.


Paura e “Freezing”

Quando non ci sentiamo liberi di esprimerci, di parlare, di cantare, di amare, di fare quello che ci piace di più, diventiamo come delle “pentole a pressione” congelate, fenomeno chiamato “freezing”.


Il ruolo dell’amigdala

L’amigdala è un organello che si trova al centro del cervello, che fa parte del lobo limbico, in cui ha sede la memorizzazione degli eventi negativi, dell’ansia e della paura.

Quando abbiamo vissuto dei traumi, delle esperienze negative associate alla paura, tendiamo in modo automatico a guidare ogni nostra azione futura sulla base di quelle esperienze.

Alcune tecniche di gestione dello stress e l’utilizzo di fiori di Bach mirati ma anche già solo il colloquio con un terapeuta formato, possono aiutare ad elaborare e superare le esperienze negative.

Esse si comportano da “stressori cognitivi”, da “binari” per recidive: cioè mantengono costantemente attivi, anche solo a livello subconscio, i nostri traumi, i sistemi dello stress e quindi l’infiammazione cronica.


Il potere della mente: effetto placebo e nocebo

L’effetto placebo è “un’attivazione non farmacologica del network PNEI” in senso positivo: l’effetto placebo non è la pallina di zucchero data al posto del farmaco… è una vera e propria medicina senza farmaci, in quanto se io credo che quella terapia può funzionare, di sicuro funzionerà.

Viceversa, se io non credo che la terapia potrà aiutarmi, gli effetti terapeutici di sicuro non saranno quelli attesi. Se penso che una terapia, un cibo, etc. mi farà male si potrebbe invece materializzare l’opposto, cioè l’effetto nocebo.


La mente è un potente creatore

Senza alcuna ombra di dubbio i nostri pensieri possono modificare la realtà osservata.

Quando pensiamo positivo, ascoltiamo una musica che ci piace, mangiamo bene, pratichiamo attività fisica, ci facciamo fare un bel massaggio, facciamo un bel bagno caldo…sono tutti atteggiamenti e comportamenti che liberano dopamina ed endorfine nell’organismo, le sostanze del piacere e del benessere.


Pnei e medicina quantistica: sono le nuove medicine del futuro?

PNEI e medicina quantistica saranno certamente il nuovo paradigma della scienza, per moltissimi aspetti è già così, tutto ormai si muove in questa direzione e la medicina riduzionistica non potrà che accettarlo e lasciare spazio alla scienza dei quanti.


Conclusioni

In conclusione, la PNEI è una conoscenza che permette l’integrazione dei saperi in ambito scientifico, attraverso un approccio olistico alla persona.

L’integrazione della PNEI con le conoscenze di Epigenetica e Fisica Quantistica ha permesso di comprendere come la genetica sia molto meno importante dell’ambiente in cui l’Essere Umano è immerso e da cui è influenzato costantemente.

Da questo punto di vista, Nutrizione e sistema di credenze rivestono un ruolo di pari dignità nell’influenzare la persona e la sua Forma-Struttura manifesta.

Auspico che la Medicina vada sempre più in questa direzione per un benessere profondo dell’Essere Umano.

Dr.ssa Gabriella Fugazzotto

Dr.ssa Gabriella Fugazzotto

La dr.ssa Gabriella Fugazzotto è da sempre appassionata dello studio dell’essere umano con un approccio olistico e totalizzante. Ideatrice di Vita Vibrante®, per lo sviluppo del pieno potenziale umano ed una vita piena di gioia ed energia.